L'Uomo più ricco di Babilonia
Consigli di lettura
Formazione
Autore: George Simon Clason
Titolo: L’uomo più ricco di Babilonia
Editore: Gribaudi 1999
Autore: chi è? G. S. Clason è uno scrittore-imprenditore statunitense, nato e vissuto negli USA tra il 1874 e il 1957. La sua “idea imprenditoriale” è consistita nel far capire alla gente che solo il risparmio è fonte di ricchezza. Per questo è stato cercato e coccolato da banche e assicurazioni.
Dopo avere inventato libri con le mappe stradali per viaggiare negli USA e in Canada, il suo più grande successo è dovuto al libricino che qui viene presentato, scritto nel lontano 1926 e ancora pubblicato in varie lingue. Il motto di Clason fu: "dove c’è determinazione, si trova una soluzione".
Idea centrale del libro. “La nostra prosperità come nazione dipende dalla prosperità personale di ciascuno di noi come individuo”. Ma l’individuo come può prosperare?
“Mettendo da parte una moneta ogni dieci che ne guadagna”. Il libro è un avvincente, facile, scorrevole, ma nello stesso tempo profondo racconto ambientato nella lontana Babilonia, che era la città più benestante del mondo tanti e tanti secoli fa.
Clason, attraverso personaggi della sua fantasia, spiega come si possa costruire una ricchezza durevole soprattutto oggi, seguendo le cinque leggi dell’oro.
- L’oro arriva facilmente e in modo crescente a chiunque metta da parte non meno di un decimo dei suoi guadagni per creare un capitale per il suo futuro e per quello della sua famiglia.
- L’oro lavora diligentemente per il saggio padrone che lo impiega in modo proficuo, moltiplicandosi come le greggi al pascolo.
- L’oro è sotto la protezione del padrone previdente, che lo investe affidandosi al consiglio di uomini saggi nell’amministrarlo.
- L’oro fugge dall’uomo che lo investe in imprese che non gli sono familiari o che non sono approvate da coloro che sono abili nel suo mantenimento.
- L’oro abbandona l’uomo che lo vuole forzare a guadagni impossibili, che segue i consigli allettanti dei truffatori, o che si fida della propria inesperienza e dei suoi vani desideri di investimento.
Alcune perle sempreverdi. Dal libro di Clason, benché scritto oltre novant’anni fa, possiamo trarre una quantità enorme di suggerimenti utili, anzi indispensabili, anche ai giorni nostri.
- Per ottenere ciò che desideriamo, servono tempo e studio.
- Troppo spesso la gioventù pensa che la vecchiaia conosca solo la saggezza dei giorni passati e perciò non ne approfitta. Ma, ricordati questo: "il sole che brilla oggi è il sole che brillava quando nacque tuo padre, e brillerà ancora quando il tuo ultimo nipote trapasserà nelle tenebre".
- I pensieri della gioventù sono luci sfavillanti che bruciano come le meteore che rischiarano il cielo, ma la saggezza della vecchiaia è come le stelle fisse che brillano sempre allo stesso modo, tanto che il marinaio può contare su di esse per trovare la sua rotta.
- Io trovai la mia strada per la ricchezza quando decisi che una parte di tutto quello che guadagnavo era mia e che l’avrei conservata.
- Colui che accetta consigli sui suoi risparmi da chi non è esperto di questa materia, pagherà con i suoi risparmi la dimostrazione della falsità delle opinioni del cattivo consigliere.
- Impara tre cose: prima, a vivere con meno di quanto riesci a guadagnare; seconda, a chiedere consigli a chi, per provata esperienza, ha la competenza per darteli; terza, far sì che l’oro lavori per te.
- La fortuna e l’occasione sono dee che non perdono tempo con chi non è preparato.
- La ricchezza cresce ovunque un uomo eserciti energia.
- Regola aurea: ogni dieci monete che mettete nella vostra borsa, non estraetene che nove per le vostre necessità. O, in altro modo: per ogni dieci monete che metto dentro, ne spendo solo nove.
- Ma soprattutto: “Vi dirò una verità insolita sugli uomini e sui loro figli: ciò che ciascuno di noi chiama spese necessarie, aumenterà sempre fino ad eguagliare le nostre entrate, se non faremo qualcosa per evitarlo”.
- Spiegazione del punto precedente: “Così come le erbacce crescono in un campo laddove il contadino lascia spazio alle loro radici, allo stesso modo crescono negli uomini i desideri, laddove c’è la possibilità che vengano gratificati. I desideri sono una moltitudine, ma quelli che noi potremo realizzare sono pochi”.
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In conclusione: “Fate il bilancio delle spese in modo da avere almeno il denaro per pagare quelle più necessarie e per gratificare i desideri più validi, senza spendere più dei nove decimi delle vostre entrate”.
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Lino Sartori - Filosofo AdHoc - website - linkedin