• 11 luglio 2024

Mirco Gabbin - Cuore & Testa - l'equilibrio perfetto tra l'imprenditore e il suo alter ego

Business e cultura d’impresa Recensione eventi

La maggior parte delle aziende italiane sono state fondate da un imprenditore pieno di passione per il suo lavoro e con creatività e competenze straordinarie, ma che spesso si sente solo nella responsabilità di guidare la propria impresa attraverso momenti anche difficili della sua storia. La soluzione è scegliere un general manager o direttore generale in grado di stare al fianco del titolare con autorevolezza, di supportarlo ed essere in alcuni casi un’alternativa al comando dell’azienda, mettendo in campo testa e numeri per bilanciare cuore e immaginazione.    

Qualche sera fa AdHoc Group ha incontrato Mirco Gabbin in una location suggestiva, per scoprire dal suo punto di vista come portare al successo un’azienda come quelle che troviamo aderenti alla nostra community. 

Qual è la tua storia? 

Sono figlio di un imprenditore del settore avicolo, invece di lavorare nell’azienda di mio padre, ho deciso di partire da zero e mettermi in gioco per raggiungere il successo professionale solo grazie alle mie capacità e non perchè figlio del titolare.

Una vera sfida quella di Mirco Gabbin, oggi Direttore Generale di Sibat Tomarchio ad Acireale, azienda che ha aiutato a risollevarsi portandola a un +14% dal 2022.  

Da dove hai iniziato la tua carriera?

Ho iniziato in Heineken, mi sono formato nel gruppo Danone passando per Ferrarelle, Parmalat, Sangemini, Cantine Settesoli fino a Acqua Terme di Fiuggi, una carriera in ascesa continua che mi portano ad essere un manager strategico per aziende che hanno bisogno di svoltare, infatti è proprio quando c’è la necessità di evolvere che l’intera azienda deve accettare di cambiare rotta ed evitare di chiudersi su sé stessa.

Ho sperimentato che per risollevare un’azienda ed evitare che si chiuda in sé stessa bisogna evitare di guardare solo il taglio dei costi, al contrario è necessario concentrarsi sulla loro ottimizzazione e sullo sviluppo. Un’azienda sana ha costi sani.

Quali sono le azioni vincenti che definiscono un buon manager?

In primis un buon manager è colui che porta i risultati e i risultati dipendono dalle persone quindi deve procedere con azioni adeguate alla squadra, al contesto e al periodo di vita dell’azienda che va valutata anche in base al clima che regna in quel preciso momento. Se il clima è buono è più facile intervenire.

Forse, però, è il buon manager che dovrebbe farsi una domanda: ‘costo parecchio, cosa posso fare per la mia azienda’?

Il manager gestisce risorse di proprietà di altri e se è davvero etico, farà un’analisi attenta e precisa su cui poi sarà l’imprenditore a prendere decisioni.

Gli imprenditori, dal mio punto di vista, sono coraggiosi, agiscono di pancia. Il mercato ha dato loro ragione, la loro idea è vincente e solida ma arrivati ad un certo punto si rendono conto di dover delegare.

E gli imprenditori sono davvero in grado di farlo?

Sono sì coraggiosi su molti aspetti ma non in questo: hanno paura di perdere il controllo (‘se hai tutto controllo, vuol dire che stai andando piano’ cit.). Ma un buon manager, che ha già vissuto situazioni simili in altre aziende, può avere una visione di certe dinamiche più ampia e formulare proposte e iniziative adatte alla situazione.

Quando la delega diventa veramente efficace?

La delega diventa veramente efficace quando il delegato fa l’interesse dell'impresa, quando chi è al fianco dell’imprenditore non ha timore di contraddirlo.

Quand'è il momento giusto per managerializzare un’azienda?

La vera domanda che dovrebbe farsi un imprenditore è ‘quando sono pronto ad accettare che qualcuno metta le mani su quello che ho fatto?’. Che è un problema di approccio più che di dimensione dell’azienda.

Come dovrebbe scegliere le sue prime linee un buon manager?

Dovrebbero essere giovani, indipendenti, dalle menti aperte e con un carattere solare. Lo si intuisce parlando con le persone della loro vita personale, se hanno un buon equilibrio sono pronti ad accettare le sfide che li attendono nel mondo del lavoro. Per cambiare il clima in azienda bisogna innanzitutto cambiare le persone.

Il tuo sogno? 

Ho assunto in un’azienda dove ho lavorato una marketing manager incinta, una scelta decisamente atipica, nel futuro vorrei aprire una nursery in azienda. Se le persone stanno bene, migliorano il clima e l’azienda decolla.

Le relazioni sono fondamentali e vanno curate, bisogna prendersene cura, costano fatica, investimento e a volte anche denaro, ma sono fondamentali per il benessere di tutti. 


In questa piacevole serata è emersa anche l’adesione di Mirco ai valori che promuoviamo e condividiamo in AdHoc come l'umiltà, la fiducia reciproca, la necessità di miglioramento continuo.

Un punto di vista interessante il suo, che ci ha fatto capire che l’imprenditore deve essere cosciente che il manager deve poter agire in autonomia nell’azienda. Con le giuste domande da porsi e con la consapevolezza che per ampliare il proprio business bisogna saper delegare davvero, la fiducia in questo rapporto risulta necessaria e investendo quindi in questa relazione, il successo non tarderà ad arrivare.

Ringraziamo Mirco Gabbin che con il suo carisma ci fatto sentire l’altra campana dell'organizzazione aziendale portandoci segreti e aneddoti della sua professione ma anche il socio AdHoc Umberto Siani che presentandocelo, ci ha permesso di vivere questa esperienza! 

Se anche tu credi nell'importanza dell relazioni a beneficio della tua azienda, entra in AdHoc!

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